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1° Maggio a Salerno, Cisal dura: “sarà festa solo se si risolverà la vertenza Pisano”

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Tempo di Lettura: 2 minuti

SALERNO. “Questo primo maggio nel Salernitano sono tante le vertenze che meritano ricordate, ma credo che i politici del territorio debbano vergognarsi per la guerra tra poveri prodotta tra i lavoratori delle Fonderie Pisano e i residenti di Salerno e la Valle dell’Irno”.

Così Gigi Vicinanza, sindacalista della Cisal provinciale, analizza la festa dei lavoratori del 2018 nel comprensorio.

“Penso ai sindaci dell’area del Cratere, a quelli della Valle del Sele, del Parco del Cilento del Vallo di Diano e al primo cittadino di Salerno. Come faranno a vestire la fascia tricolore omaggiando i lavoratori? In fondo si tratta di quei lavoratori a cui non viene data la speranza di una sede certa per la delocalizzazione. Stessa vergogna dovrebbero provare i parlamentari, di vecchia data e non solo, che per le Pisano non stanno spendendo una parola. Residenti e lavoratori vengono trattati come numeri solo in tempo di elezioni, poi diventano fantasmi. Ecco perché il primo maggio in provincia di Salerno sarà tale solo quando le Fonderie Pisano avranno una nuova sede”.

Poi la chiosa sulla questione sicurezza al porto di Salerno: “Giovedì un operaio è quasi morto nello scalo cittadino. Il suo infortunio è passato sotto silenzio. Cosa aspettiamo? Un altro morto? I sindacati rendono omaggio a Lino Trezza, il lavoratore deceduto al porto qualche anno fa. Un bellissimo gesto. Ma chiedo, a partire dal 2 maggio, di dare vita a una manifestazione pubblica con gli imprenditori del settore per evitare di piangere altre vite. Solo così sarà veramente primo maggio. Senza più morti sul lavoro”.

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