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Fondi per la sanità, De Luca tuona: “al Sud solo il 40%, serve di più”

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CAMPANIA. Anche la sanità al centro della consueta diretta sui social del governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Nello specifico la critica del presidente è rivolta alla redistribuzione tra le zone dello Stivale dei fondi per la sanità.

“E’ successo nei giorni scorsi un episodio preoccupante. E’ stata avanzata una proposta dal Ministero della Salute per l’utilizzo dei 15 miliardi di euro destinati alla sanità. Quel documento prevede un riparto delle risorse che destina il 40% al Sud. Ora vediamo di capirci bene. Queste risorse servono a organizzare in maniera innovativa il sistema sanitario e servono in modo particolare a realizzare una medicina territoriale vicina ai cittadini. Questa è la criticità che ha portato alla luce anche l epidemia covid”.

“Noi dovremmo realizzare con queste risorse case di comunità, strutture territoriali. Quasi dappertutto nel Sud c’è il deserto, non c’è niente a causa di ritardi storici. Abbiamo realtà del Nord che, per loro merito, sono anche più avanti rispetto agli obiettivi fissati dal Governo per quanto riguarda le strutture territoriali. Allora dire che spetta il 40% al Sud non ha senso, noi dobbiamo partire dalla verifica delle strutture esistenti. Con Regioni che hanno il 150% di strutture già realizzate è evidente che devi dare più risorse al Sud”.

“Io aggiungo un altra cosa che fanno finta di non sentire. Rispetto al Fondo Sanitario Nazionale noi dobbiamo ancora recuperare il divario di risorse trasferite al Sud. La Campania riceve 60 euro pro capite in meno rispetto a un cittadino dell’Emilia, 40 in meno rispetto a Veneto e Lombardia, 30 in meno rispetto al Lazio. Allora dobbiamo utilizzare questa stagione per avviare un riequilibrio nei trasferimenti ordinari di risorse sanitarie. Bisogna dare le stesse risorse per ogni cittadino italiano. Fanno finta di non sentire”.

“Allora visto che ci stiamo avvicinando alla fuoriuscita dal covid cominciamo a parlare delle cose ordinarie che vanno messe apposto. Per i 15 miliardi ragioniamo sulle strutture esistenti e diamo più soldi dove le strutture non ci sono poi ragioniamo sull’obiettivo di dare a ogni cittadino italiano le stesse risorse. I livelli di furbizia politica e parassitismo soprattutto verso il Sud sono ancora fortemente presenti. Basta. Bisogna fare un’operazione verità davanti ai nostri cittadini”.

“Per gli investimenti sulle infrastrutture nessuno è in grado di garantire che arrivi almeno il 40%. Questi 209 miliardi sono arrivati all’Italia con l’obiettivo di riequilibrare Nord e Sud. Bisogna combattere perché si avvii un riequilibrio nell’ambito di un’operazione verità rispetto all’erogazione delle risorse europee e nazionali”.

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