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Vallo della Lucania: disservizio eliambulanza, il Nursind Salerno chiede chiarezza

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Tempo di Lettura: 2 minuti

Disservizio eliambulanza, il Nursind Salerno chiede chiarezza dopo il caso avvenuto a Vallo della Lucania, dove paziente colpito da ictus ha trovato il cancello dell’elisoccorso chiuso perché mancava la chiave. «Vogliamo urgenti e chiare delucidazioni in merito a quanto accaduto che, di per sé, oltre ad essere di una gravità inaudita, denuncia un mancato coordinamento tra tutte le componenti a tanto interessate» ha detto Biagio Tomasco, segretario territoriale del sindacato di categoria in una nota inviata ai vertici dell’Asl Salerno, al sindaco di Vallo della Lucania, alla ditta Sarim e al capo della Procura della Repubblica vallese.

«Nello specifico, il paziente in questione, affetto da ictus emorragico, era stato istradato verso l’ospedale Ruggi d’Aragona per le cure del caso. L’ambulanza che dal Pronto Soccorso dell’ospedale di Vallo della Lucania lo stava trasportando verso l’elisuperficie sita in località fiera, giunta sul posto ha trovato, inspiegabilmente, il cancello di accesso chiuso, contrariamente a quanto fino ad allora avvenuto, con il risultato che per poter far salire il paziente a bordo dell’eliambulanza ci sono voluti ulteriori 20 minuti circa» ha spiegato il sindacalista.

Da qui, nell’interesse collettivo della comunità ed in particolare dei pazienti bisognevoli dei servizi, il Nursind Salerno chiede chiarezza su determinati aspetti: «Chi ha provveduto a cambiare e perché la chiave di apertura del cancello di ingresso all’elisuperficie? Perché non sono stati avvisati di tanto il Pronto soccorso di Vallo della Lucania, la Centrale operativa territoriale del 118 ed i responsabili dei servizi di Emergenza urgenza, realizzando le basi per l’interruzione di pubblico servizio, oltre che salva vita? Qualcuno ha preso in considerazione il potenziale rischio per il paziente che in tal modo ha ritardato l’accesso alle cure tempo dipendenti? Siamo certi che sulla questione avremo un sollecito riscontro. Non lo si deve al nostro sindacato, ma alla comunità salernitana e, in particolare, a quella che risiede a sud della provincia» ha concluso Tomasco.

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