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L’operazione dei carabinieri: sequestro immobili abusivi a Castellabate e Montecorice

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Tempo di Lettura: 2 minuti

I Carabinieri del Nucleo Parco di Castellabate (Salerno) hanno eseguito, in un’area di particolare valenza ambientale ricadente nella perimetrazione definitiva del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni e in zona agricola, il sequestro di un manufatto destinato ad abitazione. Il manufatto in questione era stato ottenuto dalla chiusura di una tettoia in legno priva di titoli edilizi legittimi, dalle dimensioni di circa 8,20 metri per 4,30 metri, realizzato in blocchi di calcestruzzo, con suddivisioni interne e sistema di copertura a pannelli coibentati, poggiante su una platea di cemento. È stato denunciato alla Procura di Vallo della Lucania un uomo individuato come committente ed esecutore delle opere abusive. Nelle scorse settimane, inoltre, i militari del Nucleo Carabinieri Parco di Castellabate e del Reparto Carabinieri Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, su disposizione della Procura di Vallo della Lucania, hanno eseguito a Montecorice un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip vallese di 3 immobili costituiti da 2 fabbricati ad uso residenziali e un terreno all’interno del quale era stata realizzata una platea in calcestruzzo armato con sopra posta una casa smontabile in pvc ed annesso porticato in ferro, ubicati nella perimetrazione definitiva del Parco nazionale del Cilento e in zona agricola.

Le indagini, eseguite anche con l’ausilio dell’Ufficio Tecnico Comunale, hanno permesso di accertare che le opere realizzate da 4 soggetti riconducibili allo stesso nucleo familiare erano stato realizzate in violazione alla normativa edilizia, paesaggistica ed ambientale nonché alla normativa antisismica, causando un’alterazione rilevante e permanente dello stato dei luoghi finalizzata ad una lottizzazione abusiva di terreni con destinazione agricola. Sulla base di tali elementi sono state contestate ai proprietari degli immobili ipotesi di reato riconducibili ad abusi edilizi e paesaggistici in area di particolare pregio ambientale. Nel corso delle indagini inoltre, è stata accertata nella richiesta di sanatoria di uno degli immobili abusivi, la falsità ideologica commessa dal tecnico di parte.

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